Chi lascia il lavoro può continuare a rimanere iscritto al FASI presentando all’INPS la domanda di contribuzione volontaria .
L’autorizzazione che gli trasmetterà l’INPS è sufficiente per rimanere iscritti al FASI ; non è necessario pagare i contributi dei bollettini che riceverete.
Durante questo periodo la quota FASI è più costosa ( per il 2017 è di €.708 /trimestre) perché comprende anche una parte della mancata quota aziendale, ma al momento della decorrenza della pensione si pagherà la quota ridotta dei pensionati ( oggi € 288/trimestre)
La domanda di contribuzione volontaria va presentata entro l’anno di cessazione del rapporto di lavoro.
L’innovazione introdotta nel nuovo statuto FASI è stata inserita all’art.2 lettera I) e prevede una tipologia nuova di iscritto:
i dirigenti non ancora pensionati che hanno perso la qualifica, con un’anzianità FASI di almeno 2 anni anche non consecutivi possono rimanere iscritti al fondo, sempre pagando €708/trimestre. Se andranno in pensione prima che siano trascorsi 8 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro da dirigente potranno ritornare a versare la quota ridotta , altrimenti continueranno a versare €.708/trimestre.
Perché e’ importante questa innovazione?
Perché si tratta di una possibilità prevista solo quest’anno, presentando domanda entro il 31.12.2017.
In questi ultimi anni sono circa 35.000 i dirigenti che hanno lasciato il FASI perché non potevano pagare a vita una quota di €.2.832/anno.
Tutti costoro hanno ora una possibilità – entro il 31.12.2017- di rientrare nel fondo. Se trascorreranno meno di 8 anni per la pensione potranno poi tornare a pagare la quota ridotta da pensionati, altrimenti dovranno continuare a pagare la stessa quota .
Questo tipo di permanenza nel FASI non concorre a maturare i 10 anni di iscrizione necessari per pagare la quota minima da pensionato.