Usiamo il futuro tutti i giorni … ma ora c’è un Master per decidere meglio
Usiamo il futuro tutti i giorni, quando ci alziamo la mattina anticipiamo gli impegni della giornata, quando facciamo la spesa anticipiamo la cena da preparare o le aspettative degli invitati. Ogni volta che prendiamo decisioni più o meno importanti per la nostra vita anticipiamo futuri possibili, o per lo meno, tenuto conto delle incertezze inevitabili, rendiamo i futuri desiderabili più probabili.
La capacità di gestire i futuri (futures literacy) come la capacità linguistica (language literacy) è in parte appresa in modo naturale, intuitivo, ma richiede anche l’acquisizione di competenze e conoscenze per immaginare e usare i futuri in modo consapevole (professionalmente). Come il parlare: ogni madrelingua sa esprimersi, ma non tutti sono scrittori. Quando, la mattina, si decide cosa fare per cena l’usuale esperienza è sufficiente, ma per immaginare come sarà la produzione agricola locale fra 10 o 20 anni, o quali saranno i gusti dei clienti fra 5-10 anni, servono strumenti più raffinati.
Il futuro non è conoscibile con certezza. Ciò nondimeno, quando si opera in contesti decisionali è importante imparare a riconoscere le propensioni delle forze naturali e sociali. I territori e le comunità evolvono continuamente (es. demografia, economia), in alcuni casi i trend in corso possono continuare come ci indicano le statistiche e i dati storici, ma in molti casi nuove forze o eventi possono emergere, cambiando anche radicalmente il contesto di riferimento (es. migrazioni, emergenze sanitarie, eventi climatici estremi, nuove mode, innovazioni tecnologiche).
Quando non ci sono sufficienti informazioni per estrapolare serie temporali, costruire modelli o simulazioni, o dove non si possano costruire modelli formali (per mancanza di tempo o per la complessità della questione), si devono usare altri metodi quali ad esempio gli scenari per “visualizzare” possibili futuri.
Un aspetto cruciale nell’immaginare il futuro per orientare le decisioni oggi, è l’identificazione di una molteplicità di futuri possibili. Ciò è necessario data l’imprevedibilità intrinseca degli eventi complessi ma è anche indispensabile per rendere più aperti gli schemi mentali di chi decide e più flessibili, quindi più robuste, le decisioni. Poiché assunzioni culturali, professionali e valoriali, spesso non sono esplicite, queste restringono l’ambito delle scelte considerate possibili, ragionevoli o opportune. Una più profonda consapevolezza di tali assunzioni aiuta ad ampliare la prospettiva sulle scelte e sulle loro conseguenze complesse, sia per individui sia per comunità, organizzazioni e istituzioni.
Tutto questo sarà oggetto del corso di Master universitario di secondo livello in Previsione Sociale, promosso dal prof. Roberto Poli, presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, all’Università degli Studi di Trento.
Il master in previsione sociale fornisce ai partecipanti gli strumenti e le competenze necessarie per:
- capire e gestire le complessità e le incertezze che caratterizzano la realtà contemporanea;
- impostare e sviluppare strategie flessibili e robuste.
Il master si rivolge prioritariamente a operatori e funzionari, sia privati sia pubblici, già inseriti nel mondo del lavoro e che desiderano acquisire nuovi strumenti di supporto alle decisioni strategiche che devono prendere o cui devono contribuire. Le attività prevedono una combinazione di formazione teorica ed empirica, per cui il programma integra competenze accademiche e non accademiche, funzionali alle applicazioni più concrete.
I partecipanti al master svilupperanno la capacità di capire meglio le complessità e le dinamiche sistemiche della società contemporanea e dei loro ambiti professionali attraverso l’acquisizione di una varietà di strumenti, formali e informali.
Il professor Roberto Poli è Presidente della Nicolai Hartmann Society, nonché membro delle società: Association of Professional Futurists, World Futures Studies Federation, World Future Society, International Sociological Association; è stato recentemente insignito della Cattedra UNESCO sui Sistemi Anticipanti.
In Italia è il primo Master interamente dedicato alle competenze della previsione, ma nel resto d’Europa non è una novità la “seria” considerazione del tema del futuro.
Nel 2004 è stata fondata l’associazione European Foresight Regional College che si propone di promuovere innovare e migliorare gli strumenti di previsione nelle regioni europee. Tra i suoi 10 membri ci sono il Destree Institute un centro europeo di ricerca fondato come organizzazione non governativa e no profit già nel 1938, o la più recente Finland Futures Academy, un network di 10 università con non modeste ambizioni (“We aim to provide a platform for transforming national expertise into worldwide excellence”). A livello internazionale il Foresight Education and Research Network s’impegna a migliorare la qualità, la visibilità e l’utilità della previsione nei programmi formativi e nei metodi.
A settembre 2016 inizierà la terza edizione del master (le iscrizioni chiuderanno a giugno). Per fare degli esempi concreti, alcuni titolo delle analisi (tesine) svolte dai partecipanti alle precedenti edizioni sono:
- Il modello di cura e intervento delle persone con disabilità nel 2040, secondo un approccio di backcasting
- Un esercizio di futuro, il caso frutticoltura in Val di Non
- Studio dei futuri: come cambierà il turismo in valle di Fiemme nei prossimi 35 anni.
Un mondo di futuri, un mondo da imparare a immaginare.